lunedì 6 settembre 2010

Riforma fiscale, Cisl e Uil mobilitate il 9 ottobre

da conquiste del lavoro.it - (6 settembre 2010) - 


Cisl Uil scenderanno in piazza il 9 ottobre a Roma per chiedere una "svolta nella politica economica a partire dalla riforma fiscale". "Oggi più che mai - spiega Raffaele Bonanni, nel corso della riunione congiunta delle segreterie confederali dei due sindacati che si è tenuta ieri nella sede di Via Po - abbiamo bisogno di stare in campo con le nostre parole d'ordine. Parole d'ordine che dobbiamo rilanciare per distinguerci dalla politica e per stimolarla ad affrontare le questioni che noi poniamo". Su tutte la riforma fiscale, tema su cui la Cisl insiste da molto e rispetto al quale ha già ottenuto risultati significativi. Ma in piazza Cisl e Uil porteranno anche altre battaglia: la "lotta agli sprechi e alle inefficienze e l'avvio delle riforme di sistema". Unica chiave, sottolinea il leader della Cisl, per "recuperare risorse per il Paese". La manifestazione di Roma sarà, dunque, un chiaro messaggio a tutte le forze politiche e sociali. "Dimostreremo - afferma Luigi Angeletti - che, non solo chiudiamo accordi come quello di Pomigliano, ma che agiamo anche 'fuori dalla fabbrica'. Mostreremo di saper gestire la politica sindacale, coagulando tutte le forze politiche e sociali che vogliono fare la riforme". Cominciando, appunto, dalla riforma fiscale. Tema che sarà al centro del Comitato Esecutivo della Cisl convocato con procedura di urgenza per il 13 settembre. L'obiettivo di fondo resta quello fondamentale per Via Po: un fisco più giusto e una lotta all'evasione fiscale più forte. Una idea che non dispiace affatto agli industriali. Infatti, per la Marcegaglia, tutte le iniziative "che vanno nella direzione di contrasto all'evasione fiscale sono da condividere".
Certo alle parole devono seguire i fatti e questo succederà se anche artigiani, e commercianti, riuniti inRete imprese italiane, aderiranno a quella che potrebbe diventare una manifestazione senza precedenti per il nostro Paese. Oltre al fisco, il presidente di Confindustria ha chiesto anche un nuovo Patto sociale per aumentare produttività e salari, come passo essenziale per rendere competitive le imprese italiane mentre, riguardo al governo, ha rilevato che "non c'è una visione e una volontà veramente di lavorare su tutti i punti che riguardano la crescita". Anche su questo questione positiva la risposta di Bonanni: "Bisogna fare quel patto che evocava Marchionne l'altra settimana". Infine la posizione della Cgil: il segretario confederale Danilo Barbi si è detto disponibile al rilancio di una iniziativa unitaria per un fisco più giusto ma da perseguire "in maniera seria, anche con un impegno vertenziale di medio periodo del sindacato, e non certo con sortite improvvisate".